Vecchie lire con la bilancia: scopri il loro valore

La numismatica è da sempre arricchita da pezzi di grande rilievo, molti dei quali hanno un valore davvero sorprendente, in grado di suscitare soprattutto l’interesse degli appassionati di monete rare a tal punto da cercare continuamente esemplari nuovi da integrare alle loro collezioni già piene di grandi novità e valore.

Tra queste monete di grande impatto ci sono sicuramente le Lire, che seppur rappresentino oggi monete ormai in disuso, raccontano la storia dell’Italia e della sua valuta, usata fino al 2002 quando fu sostituita dall’Euro. A noi quello che oggi interessa analizzare è in particolare la figura alla moneta da 2 Lire con la rappresentazione di una bilancia. Conosciamola insieme e comprendiamo quale sia il suo valore collezionistico.

La lira, simbolo dell’Italia

La lira, introdotta ufficialmente con l’unificazione d’Italia nel 1861, è stata la valuta ufficiale del nostro Paese fino al 31 dicembre 2001, quando con l’aprirsi del nuovo anno si introduceva ufficialmente l’Euro in tutta la comunità europea. All’interno però della nota valuta italiana, le monete coniate hanno rappresentato non solo il valore economico, ma anche eventi storici, figure simboliche e ideali nazionali.

E tra queste sicuramente prestigiose e ricche di significato sono proprio le lire con la bilancia, coniate per la prima volta nel 1946, una moneta questa facilmente riconoscibile per via del suo significato simbolo: la bilancia infatti divenne il modo per dire che l’Italia si mostrava come un paese dove fondamentale e universale era il senso della giustizia unita all’imparzialità. La Repubblica voleva diventare simbolo della correttezza sotto ogni punto di vista, una svolta, insomma, rispetto alla monarchia appena lasciata.

Quanto vale questa moneta?

Di questa moneta oggi conosciamo tutti i particolari, e anche tutti quegli esemplari che rappresentano qualcosa di nuovo, che faccia riferimento ad errori di conio o ad altri fattori. Sicuramente rilevante è il fatto che questa moneta presenti la bilancia di cui abbiamo parlato sul fronte della moneta, a cui si uniscono altri particolari fondamentali:

  • materiale: l’italma, una lega di alluminio leggera e resistente, anche in questo caso simbolo della situazione economica gravosa che si viveva in Italia, ma comunque abbastanza tenace nel non mollare
  • diametro e peso: aveva infatti un diametro di 29 mm e un peso di soli 2 grammi
  • design: sul dritto la bilancia, sul rovescio l’iscrizione Repubblica Italiana e il valore nominale di 2 lire.

Il valore delle vecchie lire dipende da diversi fattori, tra cui la rarità, lo stato di conservazione e la domanda del mercato numismatico; quindi, essendo state notoriamente comuni rispetto alle altre monete rare, non hanno valori particolari, anche se esistono alcune annate durante le quali non si sono registrate tirature importanti, come le monete prodotte nel 1947, un anno diciamo di transizione durante il quale si coniarono poche monete di tutti i valori e in particolare questa moneta cda 2 lire con bilancia oggi arriva a valere fino a 100 euro.

Oltre al valore economico, le vecchie lire rappresentano un pezzo di storia italiana. Collezionarle significa preservare un ricordo del passato e per alcuni significa anche creare un forte legame affettivo con un’epoca ormai conclusa. Inoltre, il mercato numismatico è in continua crescita e possedere monete rare vuol dire trasformare l’acquisto di queste monete in un investimento sicuro per il futuro.

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